Fraternità della Visitazione
La casa di accoglienza “Fraternità della Visitazione” si trova vicino a Piansicò, nel territorio dell’altopiano valdarnese della Diocesi di Fiesole , più precisamente ha la sua sede nei locali della Parrocchia di S. Miniato a Scò , una canonica del 500 a fianco della Chiesa. Nel 2001 le tre suore responsabili della Fraternità hanno iniziato con poche risorse e tanto entusiasmo a rendere abitabili gli spazi per avviare la Fraternità che ha assunto la veste giuridica di una associazione onlus di volontariato. L’esperienza era stata ed è tuttora riconosciuta dalla Diocesi. L’esperienza di accoglienza, iniziata nell’ottobre 2001, è potata avanti da tre suore (Suor Simona, Suor Letizia e Lucia), e da molti volontari, che hanno deciso di condividere la loro vita concretamente, con i poveri, e da poveri. L’accoglienza è rivolta in particolare a madri con bambini in difficoltà, donne in fuga dal lavoro coatto su strada, in stato di pericolo e in condizioni di emarginazione sociale. Attualmente nella fraternità vivono 20 persone, di cui 10 minori. La Fraternità della Visitazione ODV si è costituita associazione di volontariato ed è regolarmente iscritta al RUNTS con decreto n. 21670 del 03.11.2022 e numero repertorio 64626 L’attività è sostenuta , oltre che dal lavoro dei propri componenti, anche grazie al sostegno generoso di molte persone, che ci vengono incontro, portando sia aiuti di tipo materiale, sia donando la propria opera di volontariato all’interno della casa. La caratteristica di “casa aperta” a chi ha bisogno, a chi chiede aiuto e a chi desidera dare aiuto, ha permesso di continuare quest’opera al servizio del bene di tutti.
I bisogni emergenti :
Per l’esperienza di chi già opera nel settore , il bisogno di offrire una rete di aiuti articolati a donne in difficoltà è crescente e , di fatto le strutture presenti nel territorio on bastano a rispondere alle necessità , che in vario modo , si presentano
In particolare, si riscontrano nella realtà territoriale di riferimento molte problematiche legate alla condizione femminile, maggiorente svantaggiata e a rischio rispetto a quella maschile. Le difficoltà di inserimento della donna straniera con figli, in assenza di reti parentali di sostegno, della ragazza che scappa dalla strada, delle ragazze minorenni in fuga dalla famiglia e sbandate nella grande città, delle donne vittime di violenza intra-familiare, delle donne con problematiche di sofferenza psichica , in situazioni di solitudine e depressione in gravi difficoltà nell’affrontare il periodo della gravidanza , hanno dimostrato la necessità di un servizio di pronta accoglienza che offrisse ambiti spazio-temporali per un immediato intervento di sostegno , operandosi successivamente nella ricerca di opportunità lavorative e abitative per un reinserimento nella vita sociale ordinaria.
Obiettivo generale e metodologia di lavoro
Lo scopo è quello di condividere con loro un tratto di strada, offrendo un luogo caldo , un rifugio accogliente , delle relazioni familiari e così dare loro la possibilità di riacquistare fiducia in un loro progetto di vita per poi accompagnarle ad un successivo reinserimento autonomo nella vita sociale. . Non ci sono parametri per l’accoglienza , essi sono dettati dalle situazioni delle persone che arrivano e che vivono in questa casa. L’accoglienza è totalmente gratuita.
L’obiettivo è quello di consolidare e qualificare l’esperienza già avviata dall’associazione Fraternità della Visitazione onlus, volta a creare ulteriori opportunità per una pronta accoglienza , attraverso la possibilità di un pronto ascolto a donne in difficoltà esistenziali: attenzione alla persona, prima ancora che al suo disagio, e possibilità di una ospitalità in emergenza secondo il bisogno di ogni soggetto.
Oltre ad offrire un intervento immediato a bassa soglia , legate alla condizione di solitudine, abbandono, sfruttamento, viene elaborato , anche in collaborazione con i servizi sociali territoriali, un progetto di inserimento e avviamento all’autonoma del nucleo familiare .
Specificità di questo tipo di intervento , rispetto ad altri più tradizionali, è quella di salvaguardare , attraverso la creazione di una rete di interventi a sostegno alla genitorialità fragile, l’integrità del nucleo familiare. Il rapporto madre-figlio/a che rimane così tutelato e cresce all’interno di un contesto protetto di aiuti che la famiglia trova nel periodo in cui vive in comunità.
L’accompagnamento delle famiglie , nel periodo in cui vivono nella comunità, è finalizzato a far sperimentare , a chi proviene da vissuti di abbandono, sfruttamento , conflitto o violenza,, un clima familiare di ascolto e condivisione, di accoglienza e rispetto e sostegno reciproco, in modo che la madre possa riprendere fiducia in se stessa, nel proprio ruolo di persona , soggetti attivo, responsabile e consapevole della crescita del proprio bambino, La comunità non si sostituisce alla famiglia , ma la sostiene nell’affrontare un periodo di difficoltà con spirito di condivisione fraterna .
L’esperienza della Fraternità , negli anni è cresciuta, grazie a tante persone di buona volontà e da famiglie che si sono fermate, hanno bussato alla porta , hanno varcato la soglia , lasciandosi commuovere, e sono entrati, con delicatezza e attenzione per chiedere : “cosa posso fare?” . Tanti i volontari che ogni giorno entrano nella casa e nel cuore delle persone che vi abitano: i giovani, del servizio civile, i giovani dei gruppi parrocchiali, gruppi scout, classi di catechismo, famiglie, credenti , non credenti , professanti di altre fedi religiose, entrano in questa casa e la rendono ancora più accogliente, ancora più famiglia.
Tanti progetti si sono realizzati : esperienze di integrazione sia abitativa che lavorativa , corsi per il sostegno alla genitorialità fragile, laboratori di confezionamento di bomboniere realizzate dalla donne di casa , corsi di teatro, laboratori di cucina multietnica, laboratori di agricoltura e di raccolta delle olive.
Dal 2001 la fraternità ha aiutato circa 250 nuclei familiari. Di questi molti completato il percorso , vivono in autonomia nei paesi della zona, e sentendosi ancora parte della famiglia Fraternità, possono offrire sostegno alle nuove mamme per un volontariato diffuso con grandi capacità umane e di mediazione socio culturale e linguistiche. Dalla fraternità sono passate donne e bambini di 30 nazionalità diverse e hanno visto la luce 36 bambini .